venerdì 25 gennaio 2008

"E con gli occhi chiusi pensò a una canzone, e tra i denti
cominciò a cantarla, sicchè, senza ragione, una lacrima lo
trascorse e il cuscino se la bevve, la trattenne tra la stoffa e
la pelle che scottava, ma quanto spesso piangeva, al ritmo
disordinato delle palpebre brucianti, una canzone nella testa
e il corpo annodato in uno spasmo invisibile, le lacrime si
rincorrevano coinvolgendo le orecchie, quasi tutte le mattine
che si svegliava.
Egli amava. Amava una ragazza e l'uomo ch'era diventato
per lei, secondo lui.
Sorridendo, le dedicò tutto quel pianto, e tirò su la testa
a rimirar la pozza che gli sembrò grande abbastanza."

Andrea Pazienza

domenica 13 gennaio 2008

CLaudio Lolli, "La giacca"





Bisogna andare fino in fondo,

in fondo a tutto

in fondo a noi,

in fondo agli argini del mondo,

alla paura che mi fai.

Fino in fondo alle tue cosce,

ai miei timori

alle tue angosce.

Fino in fondo alla pianura

all'orizzonte della città

In fondo dove

non troveremo

nemmeno un'ombra

per riposarci

in fondo dove

sarà fatica

sarà sudore

esser sincero

in fondo dove

tutto è coperto

sotto lo stesso

mantello nero

[...]

Bisogna andare

sempre avanti

anche se noi non siamo in tanti

anzi davvero

siam solo in due

le mani mie, le mani tue

devono stare sempre vicine

devono avere gli stessi guanti

e non paura



sul confine

di fare l'ultimo passo in avanti.

[...]

Bisogna vincere la morte,

quella che non si fa vedere

che viene senza far rumore

che non si fa aprir le porte

che non fa mai vestir di nero

tutti i parenti all'ospedale

che non ha mai camere ardenti

nè cerimonie

nè funerali.

Quella nascosta nella tua noia

nella mia noia

nelle parole

che ci diciamo

senza capire

nemmeno quel che vogliamo dire,

quella che come un regista esperto

ci mette in scena

nel suo deserto.

[...]